Nuova Riveduta:

Genesi 20:13

Or quando Dio mi fece emigrare lontano dalla casa di mio padre, io le dissi: "Questo è il favore che tu mi farai; dovunque giungeremo dirai di me: 'È mio fratello'"».

C.E.I.:

Genesi 20:13

Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: è mio fratello».

Nuova Diodati:

Genesi 20:13

Ora quando DIO mi fece errare lontano dalla casa di mio padre, io le dissi: "Questo è il favore che mi farai; dovunque andremo, dirai di me: È mio fratello"».

Riveduta 2020:

Genesi 20:13

Ora quando Dio mi fece peregrinare lontano dalla casa di mio padre, io le dissi: 'Questo è il favore che tu mi farai; dovunque giungeremo, dirai di me: È mio fratello'”.

La Parola è Vita:

Genesi 20:13

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 20:13

Or quando Iddio mi fece errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai; dovunque giungeremo, dirai di me: È mio fratello'.

Ricciotti:

Genesi 20:13

Da quando Iddio mi condusse fuori della casa del padre mio le dissi: - Tu mi farai questa grazia: in qualunque paese anderemo, tu dirai che son tuo fratello».

Tintori:

Genesi 20:13

Or quando Dio mi fece emigrare dalla casa di mio padre, io le dissi: «Tu mi farai questo piacere: di dire, dovunque andremo, che io sono tuo fratello».

Martini:

Genesi 20:13

Ma dopo che Dio mi trasse fuora dalla casa di mio padre, io le dissi: Tu mi farai questa grazia: in qualunque luogo noi arriveremo, dirai, che sei mia sorella.

Diodati:

Genesi 20:13

Or facendomi Iddio andar qua e là, fuor della casa di mio padre, io le ho detto: Questo è il favor che tu mi farai: dovunque noi giungeremo, di' di me: Egli è mio fratello.

Commentario abbreviato:

Genesi 20:13

9 Versetti 9-13

Osservate qui il grande disonore che troviamo persino nel padre della fede. Annotate la sua mancanza di fede, il suo attaccamento fuori luogo alla vita e la sua volontà di ingannare. Egli mise pure altri in tentazione causando loro afflizione e si espose ed espose Sara a rimproveri. Inoltre cercò pure di scusarsi: tutto questo è scritto a nostro avvertimento, non per imitare questi comportamenti. Anche Abraamo non ha di che vantarsi: non può essere giustificato dalle sue opere, ma deve essere giustificato da quella giustizia che è in tutti coloro che credono. Non dobbiamo condannare come ipocriti tutti coloro che cadono nel peccato se essi non perseverano in esso. Ma lasciamo a Dio i superbi e gli impenitenti pensando che la grazia può sempre sovrabbondare. Abimelec, essendo stato avvertito da Dio, accetta l'avvertimento e avendo veramente paura del peccato e delle sue conseguenze, egli seguì subito l'indicazione datagli.

Riferimenti incrociati:

Genesi 20:13

Ge 12:1,9,11-20; At 7:3-5; Eb 11:8
1Sa 23:21; Sal 64:5; At 5:9
Ge 12:13

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